venerdì 30 aprile 2010

Quando la scuola dà saturazione


Recenti studi in ambito psicologico hanno evidenziato che fra le possibili ragioni alla base dell’abbandono potrebbe risiedere la stanchezza generata da un’istruzione fortemente ripetitiva.
Una situazione caratteristica nella quale ciascuno può essersi trovato è quella in cui si resta a lungo nello stesso spazio, o in compagnia delle stesse persone e, principalmente, quando ci si sente obbligati a restare in determinate condizioni, nonostante il desiderio di cambiare posto, di interagire con persone differenti o di restare da soli.
Quando il carattere di costrizione è assente, è possibile che, se una certa attività comincia a farsi pesante, si tenda a passare a un’altra. In parecchie situazioni è però presente il carattere di costrizione. Tipico il caso dell’allievo costretto a trascorrere molte ore della sua giornata nella stessa aula. È un particolare caso in cui il pericolo della saturazione è in agguato.
È possibile fare qualcosa per evitare la condizione di saturazione degli studenti? Pare proprio di sì e la parola magica è varietà, considerata a diversi livelli. In riferimento ai luoghi, alle attività da svolgere, alle modalità di esecuzione, alle tipologie di rapporto che si intrattengono con loro. Nello specifico, nella situazione scolastica l’attenzione andrebbe rivolta anche all’ambiente architettonico, all’aspetto e alle dimensioni delle aule.
In una scuola moderna e dal carattere non saturante, oltre che nella loro solita aula, gli allievi dovrebbero avere l’opportunità di passare in altre, specificatamente attrezzate per le attività previste dai vari corsi di studio. Sale informatica e di scienze quindi, sale adibite alle attività teatrali o alla lettura di classici. È quello che in questi ultimi anni ha cercato di fare la mia scuola il
Liceo Scientifico ‘Tron’(VI), nella quale gli alunni non hanno una loro classe fissa ma ‘girano’ per l’Istituto utilizzando aule attrezzate per le loro attività specifiche, dai laboratori di Fisica, Informatica, Chimica, Biologia e lingue alle aule provviste di LIM. La varietà dovrebbe poi, naturalmente, riguardare le attività stesse e le modalità con cui gli allievi le eseguono (passando se possibile dal chiuso all’aperto, dall’aula di base a una delle aule attrezzate). E dovrebbe riguardare anche le persone con cui gli allievi stanno. Qualora poi apparissero i primi indizi di saturazione dovrebbe essere immediata l’introduzione di qualche elemento di forte novità o la sospensione dell’ attività e il passaggio a un’altra che dovrebbe essere quanto più possibile diversa dall’altra, caricata di nuovo appeal; a questo proposito l’avere in aula una LIM permette effettivamente di modificare l’attività che si sta svolgendo in base all’attenzione dimostrata dagli studenti e al loro interessamento di quel preciso momento.
L’insegnante dovrebbe essere addestrato a cogliere i segni di saturazione: più facile distraibilità, maggiore tendenza a cambiare spesso la posizione del corpo, a chiacchierare con i compagni, guardarsi intorno, a giocherellare con le mani o a trastullarsi manipolando qualche oggetto.

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